venerdì 9 dicembre 2011

PATRIMONIALE A COSTO “ ZERO”


Come volevasi dimostrare i provvedimenti adottati dal governo, peraltro ancora in discussione e revisione, non sono bastati a tranquillizzare i mercati.
Nell’ultimo post avevo scritto che ormai l’unica cosa da fare era cercare di ridurre in modo Rapido ed efficace il debito.
Parlando di numeri ritengo che servano circa 700/MD.
Da adesso in poi vi prego di leggere la proposta senza farvi condizionare dalle cifre per poterla esaminare in maniera asettica.
A lettura ultimata vi invito a trarre le vostre conclusioni e, se non sarete d’accordo con me, vi prego farmi conoscere tutte le vostre obiezioni.
Partiamo dall’inizio:
La manovra viene concertata fra il Governo, i partiti e la BCE.
I 700 MD verranno raccolti tramite una patrimoniale (400/MD) e una dismissione di beni pubblici (300/MD).
Per prima cosa la BCE sapendo di ricevere entro 3 mesi dallo stato Italiano i 700/MD continua anzi accelera l’acquisto dei titoli di stato Italiani. Con questa somma la BCE dovrebbe riuscire ad acquistare titoli per un Valore Nominale di almeno 850/MD perché l’acquisto avviene ad un prezzo sotto la pari.

Punto 2 PATRIMONIALE A COSTO ZERO

Con l’attuale manovra lo stato ha previsto di incassare oltre 20/MD dall’IMU ed inoltre fra bolli, tasse su somme scudate, tasse sul lusso (tutte mini patrimoniali) ha previsto di raggiungere una somma di almeno 28/MD.
Io credo che tutte queste imposte e tasse vadano raggruppate in un’unica tassa da chiamare PATRIMONIALE SUI BENI
Tale patrimoniale dovrà colpire tutti i beni già coinvolti dall’attuale manovra con un inasprimento del trattamento ricevuto da chi detiene attività finanziarie ed un alleggerimento relativamente ai beni, colpiti da ICI, detenuti dalle classi meno abbienti.
Nella sostanza elevando allo 0,5% la patrimoniale da pagare sulle attività finanziarie si potrà estendere la fascia di esenzione per l’applicazione dell’ICI.
Arriveremo pertanto ad una patrimoniale di importo pari a 20/MD.
Una volta determinato l’ammontare annuale andrà stabilito che tale somma sarà dovuta da ogni singolo contribuente per venti anni.
Il totale che otteniamo è pari a 400/MD e rappresenta circa il 10% del totale dei beni detenuti dai cittadini.
Arrivati a questo punto ogni Italiano andrà nella sua banca per contrarre un mutuo pari all’importo della patrimoniale dovuta e chiaramente concederà ipoteca a favore della banca per un valore pari al debito è cioè 10% del valore dell’immobile.
La banca concederà il mutuo al tasso del 3% perché poi a sua volta andrà a riscontare lo stesso in BCE a pari tasso.
Gli interessi saranno a carico dello stato Italiano mentre ai cittadini resterà l’onere di pagare le singole rate annuali.

Punto 3
Lo stato farà confluire la somma incassata 400/MD in una nuova società che provvederà ad acquistare beni pubblici per 700/MD.
La differenza di 300/MD verrà finanziata tramite stipula di finanziamenti ipotecari per pari importo assistiti da ipoteca su tutti i 700/MD di beni.
Come prima anche questi finanziamenti, essendo garantiti, potranno essere riscontati in BCE al tasso del 3%.
La società provvederà nei 10 anni successivi alla vendita di 30/MD annui di beni per poter così procedere al rimborso dei finanziamenti ricevuti.
Alla fine dei dieci anni la società sarà titolare di 400/MD di beni pubblici che resteranno di proprietà dello stato.

Conseguenze per L’Italia:
allo stato attuale L’Italia ha un debito pubblico di 1.900/MD e stante gli attuali tassi di mercato pagherà le seguenti somme per interessi:

2012 - 85/MD
2013 - 95/MD
2014 - 105/MD
2015 - 110/MD
2016 - 113/MD
2017 - 115/MD
2018 - 115/MD
2019 - 115/MD
2020 - 115/MD
2021 - 115/MD

TOTALE 1.083/MD

La stima applica gli attuali spread e tassi ed è a mio avviso per difetto perché senza l’attuale aiuto della BCE potremmo dover pagare anche 20/MD in più ogni anno.
Come vedete serviranno altre manovre per mantenere il pareggio di bilancio e lo sforzo potrebbe risultare drammatico.

Vediamo adesso cosa succede con le manovre da me ipotizzate.

Per prima cosa andiamo a verificare il costo che l’Italia sopporterà per i mutui contratti dagli Italiani: ebbene vediamo che pagando il 3% l’onere per il primo anno sarà di 12/MD e che poi tale costo scenderà per effetto del rimborso delle rate da parte degli Italiani.
Ogni anno il debito scenderà di 20/MD ed allora gli oneri finanziari si ridurranno di 0,6/MD di euro.
Non vi tedio con i conteggi ma vado subito al dunque e vi dico che il costo totale per i primi dieci anni sarà di 93/MD

Con gli stessi criteri andiamo a conteggiare il costo sul finanziamento dei 300/MD il cui rimborso è stato previsto in dieci anni a rate costanti di 30/MD anno.

Il costo totale sarà di 49,5/MD.

Adesso rifacciamo un passo indietro.
Con i 700/MD la BCE aveva acquistato almeno 850/MD di debito pubblico che a operazione ultimata cederà a prezzo d’acquisto (non potrà certo speculare sull’operazione) all’Italia e pertanto tali titoli verranno annullati.
L’attuale debito di 1.900/MD si ridurrà a 1.050/MD e questo sarà il debito residuo dell’Italia non garantito.
Tale somma rappresenta il 66% del PIL ed allora ecco come per magia avremo ottenuto la contrazione del rapporto.
Di conseguenza torneremo a diventare un debitore normale e potremo finalmente godere di ciò tornando a pagare tassi normali di mercato.
Il nostro livello di debito sul PIL sarà inferiore a quello della Germania ed è facile prevedere che lo spread scenderà vistosamente.
Anche ipotizzando che il chiamarsi <Italia non paghi è molto probabile che il livello dello stesso scenda sotto i 200 e perciò i tassi scenderanno sotto il 4%.
Allora avremo che il costo di rifinanziamento dei 1050 /MD di debito residui sarà di circa 40/MD annui.

Ricapitolando:

Costo del debito senior (1050/MD) - 400/MD nei dieci anni
Costo del debito dei privati (400/MD) - 93/MD nei dieci anni
Costo del debito su vendita beni pubblici (300/MD) - 49,5/MD  nei dieci anni

Totale nuovi oneri dopo manovra - 542,5/MD

Il risparmio per oneri finanziari sarà pari a (1083 – 542,5) 540/MD.

Anche arrotondando per difetto a 500/MD otteniamo una somma decisamente importante.
Se vogliamo potremmo restituire ai cittadini che stanno pagando i mutui alle banche le somme pagate sotto forma di crediti d’imposta ma residuerebbero ancora 300/MD che ripartiti sui 10 anni darebbero una somma pari a 2 punti di PIL da destinare a minori tasse / sviluppo.

Per finire facciamo il confronto fra la situazione odierna e quella ipotizzabile

Oggi:

Mini patrimoniale - di importo di 28/MD destinata allo sviluppo e pareggio di bilancio

Domani:

Patrimoniale strutturata imp. Di 20/MD con risparmi di 50/MD da destinare allo sviluppo, da restituire sotto forma di minori imposte o da utilizzare come meglio si crede (non da sprecare però) ed inoltre soprattutto

RIDUZIONE DEL DEFICIT DI 54 PUNTI PERCENTUALI.

C’è poi per finire un importante effetto sull’economia privata (banche d imprese ) ma di questo vi parlerò nel prossimo post.

Fatemi sapere le vostre obiezioni ma vi prego, se sarete d’accordo con la mia proposta, fatela girare sui vari blog.
Attendo Vostre contro deduzioni.
Cordiali saluti.

Codroipo 9 dicembre 2011

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