Oggi parliamo di sostenibilità del
debito.
La volta scorsa abbiamo visto che la
globalizzazione ha scatenato un enorme travaso di sapere e risorse
dal vecchio mondo occidentale + giappone al mondo emergente.
Ieri sera durante la riunione a Udine
di “fermare il declino” Oscar Giannino ha sottolineato che
atutte le fasi di globalizzazione
rappresentano per il mondo un momento estremamente positivo; egli ha
affermato che la circolazione del sapere eleva nel mondo
la capacità di produrre e per conseguenza l’economia mondiale nel
suo complesso non può che registrare significativi impulsi.
A chi poi faceva però notare che la
globalizzazione veloce lasciava comunque morti e feriti (inteso come
sacche di disoccupazione dovute allo spostamento delle produzioni
povere e semplici) egli rispondeva che da sempre il mondo avanzato
avrebbe dovuto reagire con grande capacità ed intelligenza andando
ad innovare e a stimolare le migliori capacità presenti in queste
nazioni.
Il buon Giannino, che peraltro è stato
fantastico per tutta la riunione, pecca a mio avviso di eccessivo
ottimismo in quanto sovrastima le attuali qualità del mondo
occidentale. All’interno dello stesso vi sono nazioni come la
Germania che hanno saputo ristrutturarsi e innovare ed altre come
l’Italia condotte da politici incapaci che non sono oggi in grado
di un cambio di passo degno di nota.
Mi sto accorgendo che ancora una volta
sto per parlare dell’Italia ma mi fermo qui perchè oggi voglio
solo parlare del mondo occidentale in genere.
Torniamo a noi ed osserviamo che i
travasi di ricchezza di cui parliamo hanno causato ampi fenomeni
recessivi tamponati come si diceva grazie all’incremento dei
debiti.
Come sappiamo la crisi finanziaria oggi
costringe i governi a misure impopolari per contenere i deficit ma
tutto questo accentua il rallentamento economico.
Come sottolineavo nel precedente blog
il nodo del debito sta venendo al pettine ed è di oggi
l’interessante ingresso della Francia nel club dei più (inteso
come nazioni con problematiche di deficit più alto e pil più in
discesa).
I francesi hanno appreso con disgusto
la notizia ma credo che da adesso la grandeur francese debba eesere
riposta.
Ormai dal Giappone agli Usa passando per
gran parte dell’Europa il debito in essere mal si concilia con la recessione.
Si deve allora iniziare a pensare di
ridurre il debito ma come si può far ciò senza traumi?
Vi consiglio una interessante analisi
fatta dal Dott. Seminerio
La lettura è estremamente istruttiva
in quanto il brillante economista fa una completa analisi alla quale
vi rimando ma conclude tristemente affermando di non essere in grado
di fornire un suggerimento.
E’ avvilente sapere che per un
problema così importante non vi sia neanche una soluzione diciamo
scolastica.
E’ allora veramente irrisolvibile il
rebus che sta attanagliando il mondo?
Io credo che l’analisi di Seminerio
sia corretta e spietata ma penso che la soluzione ci sia.
L’economista da buon liberista tende
a scartare le ipotesi estreme che però a mio avviso sono le uniche
possibili.
Vediamo allora di andarle ad elencare:
1)default sovrano
2)monetizzazione brutale del debito
3)monetizzazione lenta con inflazione
moderata
4)patrimoniale
Scartiamo subito il punto 1 perchè, a
parte la assurda proposta equadoregna prospettata da Grillo a Parma
(tralascio ogni commento circa l’idiozia dell’idea) i danni
provocati al sistema supererebbero di gran lunga i benefici.
Il punto 2 con una monetizzazione
brutale (banche centrali che stampano a pieno regime e che annullano
i titoli di stato detenuti è altrettanto impraticabile perchè
minerebbe la solidità del sistema e sarebbe fortemente osteggiata
dalle nazioni virtuose.
La terza è un’ipotesi plausibile.
Allo stato è evidente che la Germania pagando tassi vicini all’1
percento riesce nell’intento contenendo l’onere finanziario
sotto il tasso di inflazione.
Anche gli Usa pagano tassi inferiori e
potrebbero fare altrettanto ma purtroppo in questo caso hanno un
deficit di bilancio spaventoso che vanifica il gioco. Il Giappone fa
pari fra tassi ridicoli e la quasi deflazione. Restano i porcelli
(PIIGS) che invece poveretti pagano tassi superiori all’inflazione
e non riescono a monetizzare l’utile derivante dalla stessa.
Cosa può fare allora uno stato
stretto dallo spread e dal debito incomprimibile?
Può solo chiedere un aiutino ai
cittadini ed ecco che allora la bruttissima parola che tanto schifo
fa ai pensatori liberisti prende campo;
PATRIMONIALE.
Nel mio blog ne ho già parlato. Non
voglio insistere ma ritengo che evasori e corrotti debbano pagarla in
toto mentre ai cittadini onesti andrebbe proposta in sostituzione di
altre tasse che potrebbero, grazie al risparmio di interessi essere
ridotte.
Ci si divide fra fans e nenici
argomentando solo con pregiudizio.
La mia paura è che quando questa
imposta verrà applicata sarà troppo tardi e che il risultato sarà
ancora insufficiente.
Ed allora che fare?
Scappare, scappare ed ancora scappare
dalle nazioni con debito perchè tanto le cose possono andare solo
peggio a meno che:
Tutto non cambi e cedendo la
sovranità all’Europa si ottengano da questa finanziamenti a tassi
da aiuto ma si sa nessuno oggi vuole cedere potere, Spagna Italia e
Francia nessuno ha bisogno di aiuti e si sa se il malato non vuole
curarsi la conseguenza è l’aggravarsi della malattia.
Auguri. . . . . . .
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