Nei precedenti post ho parlato di crisi del modello occidentale e di sostenibilità del debito.
I due argomenti riguardano gran parte dell’Europa, gli Usa ed il Giappone.
Detto ciò oggi voglio solo parlare di ciò che dovrà fare l’Italia nei prossimi 5 anni per togliersi dagli impicci.
E’ evidente a tutti che il il ns bel paese è purtroppo caduto da tempo nell’occhio del ciclone e non passa giorno che qualche profeta di sventura non pronostichi un default dello stato sovrano ed una uscita dall’Euro.
Non voglio neanche soffermarmi sulla possibile uscita dall’euro perché passare ad elencare le conseguenze mi porterebbe a parlare di guerra civile e non voglio neppure pensare per un momento a questo.
Detto ciò vediamo cosa non ha fatto l’Italia sino ad oggi e parliamo di ciò che deve fare da adesso in poi.
I due problemi più grossi da affrontare sono.
IL DEBITO PUBBLICO
L’ANDAMENTO RECESSIVO DELL’ECONOMIA
L’argomento debito pubblico è stato già da me esaminato in precedenti post; voglio solo ribadire che mantenere livelli di debito così elevati ci condiziona in quanto espone l’Italia al costante rischio che i mercati scommettano sul ns fallimento. E’ chiaro a tutti che il risultato della scommessa è un innalzamento rapido dei tassi e la difficoltà nel rifinanziamento del debito sia pubblico che privato.
Maggior costo per interessi vuol dire maggior avanzo primario necessario per mantenere il pareggio di bilancio e quindi sempre maggiori maggiori tasse.
Inoltre l’onere finanziario più elevato aumenta i costi per le aziende che si vedono spesso costrette a chiudere anche per la difficoltà di reperire nuovi finanziamenti.
Banalizzo ma credo che una discesa del rapporto deficit Pil sotto il 100% farebbe scendere lo spread di altri 150bp e per conseguenza trasferirebbe un’impulso all’economia determinando un’accelerazione che io stimo almeno pari all’1% annuo.
Considerato che le mie stime per il PIl Italia da qui al 2015 vedono, a bocce ferme, una contrazione dello stesso pari all’1% annuo con questa prima misura riporteremmo l’andamento tendenziale almeno allo 0.
Affrontiamo adesso il secondo punto e cioè come fare sviluppo in un paese morto come l’Italia.
Nel post in cui ho trattato del declino del mondo occidentale ho parlato del fenomeno della globalizzazione e della conseguente delocalizzazione.
Bene ,detto ciò , io penso che noi dovremo puntare e difendere i settori strategici dell’economia in tutti i modi leciti possibili. Occorre rilanciare:
L’AGROALIMENTARE
IL TURISMO
L’INDUSTRIA ALMENO NELLA PARTE RELATIVA ALLE NS ECCELLENZE
In un prossimo post entrerò più nello specifico delle proposte ma credo che per fare un buon lavoro serva mettere sul piatto un importo di almeno 100/MD di euro annui.
Cribbio che sommetta e come li troviamo tutti questi soldini?
Qui mi fermo. Nel prossimo post farò finta di essere il Sig. Monti e di poter decidere come operare per tagliare la spesa pubblica. Ricordatevi obiettivo 100/MD.
Nel post successivo mi calerò nei panni del ministro dello sviluppo economico (ruolo forse più difficile e proporrò quei provvedimenti che potrebbero fa ripartire l’economia Italia E fermare il declino avanzante.
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