Prima di iniziare il post desidero segnalarvi il sito di un’amica di FID; Lei si chiama Elena Bombardieri è ingegnere e mamma di due bambini. Bene credetemi la lettura dei suo post merita perché tutto quello che scrive è frutto di analisi serie ed accurate ed inoltre, cosa ancora più importante, trovo che scriva col cuore mettendoci veramente tanta convinzione e passione.
Detto questo passo al lavoro odierno.
Nei post precedenti ho sottolineato le problematiche di sviluppo cui va incontro il mondo occidentale.
Parlando di crescita e quindi del problema di come creare sviluppo non possiamo non sottolineare che l’Italia è senz’altro una delle nazioni più in difficoltà e pertanto qui da noi, se si vorrà uscire dall’attuale impasse, occorrerà intraprendere azioni più forti e mirate.
Ribadisco fino alla noia che senza uno stimolo fiscale l’economia non potrà ripartire.
Le formazioni politiche impegnate nelle prossime elezioni non hanno in alcun modo trattato l’argomento se non dicendo: bisogna far ripartire la crescita. . .ecc. ecc. nessuna proposta nessuna idea solo tanta improvvisazione.
Solo Fermare il Declino ha messo nero su bianco alcune proposte senz’altro interessanti ma, come ho peraltro ribadito al Dr. Giannino, a mio avviso ancora insufficienti.
Io penso che oggi non si possano più ripetere gli errori del passato; troppo spesso i problemi sono stati sottovalutati e si è finito col prendere decisioni sempre troppo deboli e sempre in ritardo.
Non voglio entrare nel merito delle strategie in quanto non sono il ministro dello sviluppo economico; dico solo che a mio avviso sarà importante puntare su tre settori:
TURISMO
ALIMENTARE DI BASE E INDUSTRIA DERIVATA
MANUFATTURIERO DI QUALITA’
Oggi non voglio perdermi nel parlare di turismo ma trovo solamente vergognoso che l’Italia non sia al primo posto nelle graduatorie mondiali in tale settore; in una gara ipotetica l’Italia non dovrebbe neanche gareggiare visti i vantaggi che la storia e madre natura ci hanno assegnato. La competizione dovrebbe tenersi fra le varie nazioni del mondo per il secondo posto ed invece amaramente constato la ns costante discesa nelle classifiche mondiali. Serve cambiare la rotta e non dico altro. . . . . .
All’alimentare e ai problemi della filiera dedicherò un prossimo post.
Quanto al manufatturiero credo che servano provvedimenti di politica economica capaci da un lato di accompagnare la crescita delle esportazioni delle aziende (scelte politiche nuove per supportare le aziende Italiane sui nuovi mercati ) e dall’altro una importante e dico importante riduzione del cuneo fiscale per poter abbattere il costo del lavoro e far riacquisire competitività ai ns prodotti.
Quanti soldi servono per far cio’: io dico tanti anzi tantissimi. . . .
DICIAMO 80/MD DI EURO
Una pazzia ? Forse si ma solo così si potrà andare ad incidere veramente per rilanciare l’economia.
La Francia di recente ha pensato provvedimenti per 30/MD; perché noi non possiamo pensare più in grande?
Nel prossimo post oltre all’agroalimentare spiegherò come utilizzerei tali somme; oggi mi voglio limitare ad eencare le varie azioni da intraprendere per ricavare questi denari.
Prima di iniziare vorrei segnalarvi due link:
Credetemi sono due letture lunghe ma interessanti.
La prima è ’ uno studio i svolto da Piero Giarda per conto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con la quale l’autore va ad analizzare le varie dinamiche che hanno causato l’enorme dilatazione della spesa pubblica in Italia.
Sono tutte cose note ai più ma fa riflettere osservare che alcune voci di spesa sembrino veramente fuori controllo.
La dinamica delle pensioni con un’esplosione delle stesse causata da tante scelte sbagliate effettuate fra il 1980 ed il 2000.
Il resto della spesa pubblica che subisce poi una costante dilatazione senza alcuna apparente spiegazione e soprattutto senza alcun vero contrasto al fenomeno.
L’analisi è spietata; da un lato si evidenzia come il settore pensionistico soffra soprattutto a causa delle elevate pensioni pagate nel settore pubblico e dall’altro si nota come la spesa a euro correnti sia cresciuta dal 2000 ad oggi del 29% in più rispetto al deflattore dei consumi privati (tabelle pag. 15 e 20 dello studio).
L’osservatore nota fra l’altro che si sono concessi ai dipendenti pubblici incrementi retributivi troppo elevati se paragonati alle dinamiche del settore privato e soprattutto se confrontati ai modesti guadagni di produttività ottenuti.
Lo studio del Prof. Giavazzi invece partendo dall’analisi dei flussi di contributi che le aziende ricevono a vario titolo in Italia ci ricorda ancora una volta che l’unico modo di risanare i conti pubblici passa dai tagli di spesa, operazione che NON GENERA RIDUZIONI DEL PIL e non invece dagli aumenti di tasse che hanno come sappiamo effetti devastanti sull’economia di uno stato.
Ecco che il quadro si fa più chiaro ; si dovrà agire solo sul fronte della spesa pubblica tagliando gli sprechi e anche qualcosa di più per ricavare le tante risorse necessarie ad un serio abbattimento del cuneo fiscale. Identifichiamo a questo punto i vari settori sui quali andremo ad agire:
PENSIONI COSTO ATTUALE 230/MD
CONSUMI COLLETTIVI(ACQUISTI DI BENI E SPESA PER STIPENDI) 328/MD
ONERI FINANZIARI 86/MD
PENSIONI
Ormai da diverso tempo si è capito che il sistema è in costante disequilibrio in quanto con l’utilizzo del sistema retributivo si è andati a concedere trattamenti non congrui rispetto al totale dei contributi versati.
In questa categoria rientrano sicuramente tutte le pensioni /vitalizi erogati ai politici che godendo di trattamenti di favore hanno potuto trarre benefici immotivati ed ingiustificati.
Vi e’ poi il problema delle baby pensioni che per una buona parte ha riguardato i lavoratori usciti dalla P.A.
Da ultimo vi sono una serie di pensioni troppo elevate causate dall’uscita del personale della P.A. a condizioni non adeguate rispetto dagli accantonamenti versati.
So che tanti si arrabbieranno ma in guerra tutto è lecito; ebbene a mio avviso servirà riparametrare ai contributi versati tutti i trattamenti superiori ai 2000 euro mensili. Nessun taglio quindi alle pensioni anche più elevate che siano frutto di accantonamenti reali ma solo un taglio invece ai privilegi immeritatamente goduti.
Con tale manovra si possono risparmiare 10/MD EURO
CONSUMI COLLETTIVI/ACQUISTO BENI E SERVIZI
Questo è la zona del bilancio pubblico dove si annidano di più sprechi e corruzione.
Tutti sappiamo come con una politica dei costi standard si potrebbero facilmente risparmiare diversi miliardi di euro.
Vi segnalo a tal proposito un studio / proposta di Elena Bombardieri
Ho già sottolineato all’inizio quanto Elena sia molto brava e non mi stupisce la qualità del lavoro ma però mi chiedo come mai, su in alto ,nessuno abbia pensato di adottare provvedimenti simili?
Il costo delle corruzione è stimato in Italia in circa 50/MD di euro totali ed io credo che almeno per la metà sia compreso nei 120/MD pagati per acquisto di beni e servizi.
Con l’ottimizzazione del settore possiamo risparmiare almeno 20/MD
CONSUMI COLLETTIVI/SPESE PER IL PERSONALE/COSTI DELLA POLITICA
Non vi saranno sfuggite le dinamiche che sono intervenute nell’economia privata dove la concorrenza fra le imprese da un lato e le difficoltà economiche poste dall’economia hanno costretto le aziende ad una maggior efficienza con conseguenti riduzioni del personale utilizzato ed anche delle retribuzioni pagate.
Tutto questo NON è avvenuto nel settore pubblico dove la politica delle assunzioni facili è continuata sino a pochi anni fa. E’ chiaro che il sistema era finalizzato a garantire ai vari politici il mantenimento di bacini elettorali ed inoltre serviva alla P.A. intesa in senso lato a mantenere i privilegi che si era ritagliata.
Facciamo a questo punto dei numeri:
Il personale della P.A. gode di trattamenti superiori nella media rispetto a quello impiegato nelle imprese private di almeno il 10% soprattutto se si ha riguardo alla produttività rilasciata. Il fenomeno si esaspera poi se ci si limita ad analizzare le posizioni dirigenziali spesso ottenute solo per avanzamenti automatici.
Inoltre posso affermare che il personale oggi impiegato /totali 4/M sia in esubero di almeno 300.000 unità.
La proposta che faccio è la seguente:
RIDUZIONE DEGLI STIPENDI MEDI SINO A 1500 EURO MENSILI 3%
DA 1500 A 3000 EURO 5%
OLTRE 3000 EURO 10%
Con tali manovre si andrebbe a riallineare i contratti a quelli delle industrie private e si otterrebbe un risparmio di circa 10/MD
Con la riduzione dei 300.000 dipendenti si otterrebbe poi un ulteriore risparmio di altri 10/MD /tale dato è netto in quanto tiene conto degli ammortizzatori sociali che si dovrebbero attivare per tale personale.
RISPARMIO COSTI DELLA POLITICA
E’ fuor di dubbio che almeno dal punto di vista simbolico questa è la prima voce su cui focalizzare lo sforzo e procedere ai giusti tagli di spesa per un risparmio di almeno 5/MD.
TOTALE RISPARMIO DELLE VOCI 25/MD
A Questo punto mi direte che sono pazzo perché andrei a creare disservizi dovuti alla carenza di personale. . . e invece no!!!!!!!!!!!!
In Italia 500.000 persone ricevono oggi a vario titolo sussidi di disoccupazione o altro; queste persone sono mantenute a tutti gli effetti dallo stato e pertanto io ritengo che potrebbero essere dallo stesso chiamate a fornire la propria opera in servizi svolti per l’amministrazione pubblica statale o locale.
Con l’utilizzo delle persone disoccupate si potrebbe coprire i deficit creati dalle riduzioni degli organici attuate; inoltre l’altro obiettivo da raggiungere sarebbe quello di stimolare queste persone altrimenti destinate alla progressiva emarginazione dal mondo economico.
RISPARMIO PER INTERESSI
Qui la cosa si fa breve.
Ho già dedicato troppi post all’analisi e mi basti dire che con le adeguate operazioni si potrebbero risparmiare almeno 25/MD di Euro all’anno(VDS mie proposte Patrimoniale a costo zero e provvedimenti dopo BCE):
RICAPITOLIAMO.
RISPARMI PER.
PENSIONI 10/MD
ACQUISTO BENI E SERVIZI 20/MD
PERSONALE /POLITICA 25/MD
ONERI FINANZIARI 25/MD
TOTALE 80/MD
Pari a 5 punti percentuali di PIL
Questo è l’obiettivo cui Fermare il Declino e tutti i partiti seri ed onesti devono ambire.
Se non si pensa in grande non si ottiene niente e si resta nella . . . . . .(è una roba che puzza).
Finirete la lettura pensando che avremo 300.000 nuovi disoccupati vero?
Con il prossimo post vi spiegherò invece che con queste manovre si potranno creare oltre 1.000.000 di nuovi posti di lavoro nel settore privato.
Alla prossima.
Nessun commento:
Posta un commento